Forse mente chi nega l’ebbrezza che accompagna l’accesso in incognito a una rete virtuale. Dalla fine degli anni ‘90, l’interazione su internet, a viso coperto, si generalizza fino a diventare fenomeno di massa. Il Nickname, dietro cui si può agevolmente nascondere la propria identità, non è tuttavia veramente anonimo. Nella scelta del soprannome c’è forse più identità autentica di quanta ce ne sia nel nome-cognome cui il mondo associa il nostro viso. Nella fantasia del nuovo nome possiamo sprigionare potenze significanti altrimenti nascoste sotto quella maschera imposta cui spesso si riduce la nostra fisica presenza. L’identità virtuale, sotto le sembianze di una fuga dal reale, non nasconde forse una dirompente potenza di libera autoaffermazione, in grado di realizzare il nostro più autentico, in quanto liberamente scelto, volto profondo? (estratto dall’editoriale di pag.3)
In uscita il n.XIV di Diwali-rivista contaminata a tema “Nickname“. In questo numero mi trovate a pag. 30 nella rubrica In-verso con due poesie tratte dalla raccolta inedita Corpo sonoro (“L’altra me” e “Senza titolo”) e pag.63/66 nella rubrica In-dicazioni con le recensioni: per la poesia ad “Amata Voce” di Nicoletta Nuzzo, per la narrativa a “C’è Nessuno” di Daniela Cattani Rusich.
Nella rubrica In-stante un assaggio del percorso fotografico dal titolo “Riflessi” di Annalisa Marino con la quale sto curando il progetto Eva.
Bellissimo numero con contributi davvero interessanti… Buona lettura!