Il fiore della luna-Leggenda di Rosaspina

Collana Maloca La Linea dell’Equatore
In Copertina “Rosa” di Santo Previtera, olio su tela

Perché questo libro?

Perché esiste una contingenza che è la scrittura stessa e valica ogni confine. Dunque la rivisitazione di una fiaba, di un mito, la proiezione di un amore oltretempo, la verità taciuta, l’innocenza che incontra l’eros altissimo come ordine non manifesto ma suggerito. La parola che sfiora, l’apparenza di semplicità, il rigore di un’armonia nascosta, sottile, incantatoria. Una visione e una tensione che si sono intrecciate alle parole notturne. C’è questo mio essere ribelle alle convenzioni e c’è questo rigore ricercato nella classicità di immagini e simboli. C’è una poesia nella poesia, la storia di un amore che è centro: rosa mistica e carnosa, un viso di donna e un apparire d’uomo. Non contano più i nomi, le identità, conta la voce, conta l’essere, il ritrovarsi a specchio in quel sentiero, solo questo conta e la Luna che lascia la sua scia di latte luminoso per dire “Sole che mi sei dentro”. 

“La Rosa e il suo linguaggio simbolico hanno perenne validità. Essi non si fondano sulla storia e sulle apparenze come sulla vanità, non necessitano di falsi orpelli, ma provengono dalla Tradizione Sacra, metastorica e metafisica, alla quale hanno attinto tutti i popoli: così per la letteratura cortese e cavalleresca dell’Islam dei Sufi, del Medio Evo cristiano e dei Tantra indù.”
Giuseppe Vinci

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