
Così in cambiamento
non siamo mai gli stessi
come cenere da vulcano
nell’intreccio di identità e alterità
e ho paura di perderti
l’ossessione di perderti.
E se sarà, custodirò
la tua fragilità di colomba sul mio braccio
l’odore dei tuoi pensieri
uscendo e rientrando in me stesso
come un respiro,
custodirò la certezza di rivederti
davanti al Dio dei poveri e dei folli.
So changing
we are never the same
like volcano ash,
in the tangle of identity and otherness
and I’m afraid of losing you,
the obsession with losing you.
And if it will be, I will guard
your dove-like frailty on my arm,
the smell of your thoughts
going out and back into myself
like a breath,
I will keep the certainty of seeing you again
before the God of the poor and the mad.
traduzione di Valentina Meloni
Mario Pizzolon è nato a Treviso nel 1963. Geologo libero professionista, scrive poesie dai tempi del liceo. Ha ottenuto diversi riconoscimenti e apprezzamenti dalla critica in molteplici concorsi di poesia, alcuni suoi componimenti sono presenti su antonologie. Qohélet milleuno è la sua prima silloge completa a essere pubblicata.