
non crederesti mai che le poesie
camminano tra la gente
escono dalle case, dalle librerie impolverate
si nascondono nelle tasche dei passanti
dentro le mani foderate di guanti
salgono sull’autobus, sul tram, in equilibrio
alla prima curva potrebbero scivolare via
dal finestrino fin su la lingua di quel bambino
e poi più su… su su su sulle ali degli aeroplani
fanno capolino dai finestrini anche dentro i treni
sepolte nei cassetti bruciate nel caminetto,
non smettono di camminare sui fili del telefono
nelle lettere di carta, nelle lettere pensate
quelle mai spedite, quelle dedicate
quelle dimenticate e poi
le poesie che non si lasciano scrivere
che se ne vanno via su un altro pianeta
che rinascono come un filo di seta
trasparente catturando le gocce d’acqua
la pioggia sfuggente ricamando nel sole
la parola mancante alle labbra dell’aurora.
non crederesti mai che le poesie
inedito del 1 dicembre 2016
nanita