
Constantin Brancusi, The Kiss, Plaster, 1907-1908
Quando l’acqua del Diluvio universale
È tornata di nuovo dentro gli argini
Dalla schiuma del flusso che si stava ritirando
Sulla riva pian piano è uscito l’Amore
E si è dissolto nell’aria, fino a quando non sarebbe arrivato il suo tempo
Con la scadenza che non si poteva intravedere neanche un po’ tanto era lontana.
E le persone strane , e in giro ancora ce ne sono
Respirano questa miscela a pieni polmoni
E non si aspettano né premi né castighi,
Semplicemente respirano, una cosa del tutto naturale,
Ed ecco che all’improvviso il loro respiro irregolare
Si trova agganciato ad un altro respiro, altrettanto irregolare.
In modo che possano cantare nei sogni e nella realtà
Io respiro, e perciò io amo!
Io amo e perciò io vivo!
E ci saranno molte prove e molte interferenze:
Il paese dell’Amore è un paese sconfinato!
E per mettere alla prova i suoi sudditi
Sottoporrà loro a delle imprese sempre più difficili,
Ci saranno delle separazioni e delle lunghe distanze
Niente sonno, niente riposo, niente tranquillità
Eppure i folli non vogliono tornare indietro
Sono già pronti a pagare
Qualsiasi prezzo, e perfino la loro stessa vita
Per impedire che venga rotto, per tenere vivo
Un invisibile filo magico
Che li congiunge.
Il vento fresco faceva inebriare gli eletti
Li buttava a terra e faceva risuscitare i morti
Perché se non hai amato
Non hai nemmeno vissuto
E non hai respirato.
Però molti di quelli che sono stati inghiottiti dall’Amore
Ora non si trovano, non rispondono a nessuna chiamata, a nessun appello
E c’è chi chiacchiera e chi spettegola sul loro conto,
Un conto che è impastato col sangue
Mentre noi metteremo semplicemente delle candele al capezzale
Alla memoria di coloro che sono morti per un amore troppo forte per loro.
E le loro anime ora girano in mezzo ai fiori
E le loro voci si fondono insieme
Loro respirano insieme l’aria dell’eternità,
E possono incontrarsi, con un sospiro sulle labbra,
Sui fragili e pericolanti ponti e sui guadi,
Sugli stretti incroci dell’Universo dove tutto è collegato.
Io stenderò dei campi davanti agli innamorati
In modo che possano cantare nei sogni e nella realtà
Io respiro, e perciò io amo!
Io amo e perciò io vivo!
(ballata russa di Vladimir Vysotsky)