Nella povertà della parola, intervista a Ida Travi

“Ho poche parole e m’arrangio con quelle
non voglio far torto a nessuno
non voglio incantare nessuno
volevo solo imparare dalla rondine.”
I.T.

perìgeion

ida-travi1

a cura di Evangelia Polymou

 

“Datemi il nastro rosso
e poi… seguite il fiume, e poi…
Fino al ramo nell’acqua
fino al ceppo bruciato, più avanti
più avanti… fino all’ultima siepe di rovo
Usciremo da questa storia
– credetemi –”

*

In L’aspetto orale della poesia e in molti altri Suoi testi è evidente lo studio e l’amore per la storia della filosofia. Se ne avverte un lontano richiamo e a tratti sembra che strani nessi si vengano a creare tra la contemporaneità della Sua poesia e certe forme della poesia epica antica. Quali sono, e quanto sono stretti, questi nessi?

 Mi sono occupata di filosofia per molti anni ma in maniera assolutamente irregolare, disordinata. Me ne sono occupata perchè la filosofia mi sorreggesse in poesia, non per altro. Volevo che mi sorreggesse in poesia anche se per poco, anche se solo per un grammo: parlo della filosofia greca…

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