di notte una notte
avevo paura
-del lupo- avevo
paura; terrore
avevo paura…
sentivo ululare
era voce di lupo
lontano, era voce
di lupo vicino
-di notte una notte-
avevo paura
terrore avevo…
del lupo, del canide
nero avevo, paura
paura ch’è nera
più nera
del giorno più nera
del giorno che giorno
non era…
e non lo sapevo
che -dentro di me-
di notte la notte
ho dentro quel lupo,
ho dentro quel lupo
-di notte la notte-
quel lupo che, nero,
-nero- non è…
(nanita)
02/12/2014
Il Cane nero ( Black Dog) è una creatura notturna ricorrente nel folclore della Gran Bretagna. Le storie relative a questi fantasmi mostruosi sono diffuse in tutto il territorio, dalla Scozia al Galles, dall’Inghilterra alle Isole. Sono ritenuti messaggeri dell’oltretomba, quindi di cattivo augurio. Secondo le descrizioni, si muovono compiendo lunghi balzi sui sentieri di campagna, durante la notte. Gli occhi, che rosseggiano nel buio, indicano la ferocia della bestia. Chi incontra questa creatura, anche solo di sfuggita, o sente l’odioso scalpiccio delle sue zampe, sa che la sua fine è vicina. L’unica traccia del suo passaggio pare che siano le piante seccate… L’idea di questi cani mostruosi deriva dalla demonologia medievale. La superstizione riguardo a queste creature notturne è diffusa in molte zone rurali della Gran Bretagna, anche in Cornovaglia, nelle Isole Britanniche e in Galles. Forieri di morte, sono conosciuti con nomi differenti a seconda delle zone. Il cane nero è citato anche nel dodicesimo capitolo di Jane Eyre, di Charlotte Brontë e ne Il mastino dei Baskerville, di Arthur Conan Doyle.
Il male di vivere è stato rappresentato spesso come un cane nero, e in questo caso il nostro cane nero, il lupo (per italianizzare questo concetto) è la malinconia, l’umore nero. La poesia è dedicata a Virginia Woolf e a tutti i cani neri di tutte le persone che leggono…