A volte amo cadere
-come le foglie-
e non c’è ramo che tenga le redini
del mio autunno impaziente…
rosseggiare sulle cime degli alberi
e poi scivolare via su ali di vento,
è tutto quel che chiedo
-alla poesia-
alla stagione del verbo sfrondato…
E’ un battito e levare di tormenti
-il mio canto-
che si adagia (timido)
sul ciglio del foglio bianco
– facendolo appassire-.