esisterà un sogno sognato in cui ci siamo spogliati delle pesanti corazze di poeti e ci siamo detti il lutto dell’esistenza un attimo in cui i nostri fiati si sono mischiati ai sospiri del vento le mani intrecciate per non perdersi gli occhi inchiodati agli occhi per ritrovarci esisterà un sogno sognato in cui ci siamo scambiati la malinconia tu la mia ed io la tua in cui ci siamo nutriti solo di sguardi — affamati come lupi di branco — in cui abbiamo fatto dei boschi rifugi in attesa di concerti silenziosi di carezze di neve nelle mani assetate ho fatto mio il pensiero d’una piccola casa di un fuoco sempre acceso di una tana tra gli abeti lontana dalle nostre vite lì solo il crepitio del silenzio e le nostre anime nude al chiarore della fiamma la danza delle ombre sui corpi e il mondo che si ferma dietro ai vetri sulla nuca i tuoi respiri i battiti veloci che gonfiano le vene solo noi dentro una notte accesa e senza tempo