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In uscita per Progetto Cultura la mia ultima pubblicazione di poesia Alambic che raccoglie quattro sillogi (Naturalia, Piccoli canti pagani, Il canto del bosco, Alambic) in un’auto-antologia di poesia haikai e lineare (270 pagine), raccolta che copre dieci anni di scrittura dal 2006 al 2016.
Qui potete leggere alcune delle poesie tratte dal libro pubblicate in riviste

Troverete Alambic allo stand A64 di Progetto Cultura all’evento Più libri più liberi Fiera Nazionale della piccola e media editoria che si terrà a Roma – presso La Nuvola Roma Convention Center, Viale Asia (EUR) – da mercoledì 5 a domenica 9 dicembre, con orario 10-20.


un giorno diventerò un albero
un giorno, quando i miei capelli avranno smesso di crescere,
vorrei essere un salice, frusciare al sole primavere di foglia
pettinarmi con il vento e spettinarmi con il temporale.
un giorno quando il mio cuore non sarà più così rosso
forse avrà smesso anche di farmi male. allora vorrò
diventare un tiglio: lasciare i suoi mille cuori verdi al cielo
palpitare, come lui essere albero-soglia, sollevare il velo.
un giorno quando le mie gambe saranno ferme in orizzontale
io mi leverò dritta su punte di radice, e forse sarò più felice
quando tra le mie braccia-rami bruciando cadrà una stella.
allora farò di ogni ruga corteccia, solchi e carie scriveranno,
silenziosi, il mio dolore. un giorno quando sarò albero, forse.
quel giorno se non avrò più lacrime per piangere
stillerò gemme ambrate di cipresso e quando non vedrai più
le mie mani muoversi in nessuno dei miei gesti,
me le farò prestare dal castagno d’india: in antichi mudra,
composte, le mie nuove cinque verdi dita, dentro una carezza.
non conterò più i giorni della specie umana
il mio sarà un vivere di anelli e sospensioni
e il tempo circolare, della natura e delle stagioni,
in un respiro mi riporterà alla mia vecchia casa.
avrò occhi di faggeta selvatica e lunghe ciglia di tillandsia
la mia bocca silenziosa in calici di mandorlo e di magnolia,
esplodendo nella fioritura, farà tacere tutte le parole.
avrò seni neri scolpiti in legno d’ebano e fianchi misteriosi,
di betulla. il mio sesso sarà un frutto acerbo, forse avrà il sapore
aspro di una pesca e i semi, i temerari, avranno ali e polpa,
nel loro viaggio ancora mi porteranno altrove.
lascerò fuori gli inverni e mi coprirò della loro neve;
anche il mio grembo ferito avrà i suoi piccoli nidi,
oscuri e inattesi, nel tronco cavo di un olivo centenario.
un giorno quando sarò diventata albero smetterò
di essere carne e sangue, il mio nuovo vivere avrà
il sapore verde della linfa, la morbidezza antica
di un tronco di sequoia. e resisterà al fuoco dei giorni,
alla cenere degli anni, ai proiettili e ai colpi dei malanni.
come sorella forse avrò un’ amadriade, formiche e uccelli
per parenti e amici. e come madre, ancora, la foresta.
un giorno vi parlerò con parole nuove, con la saggezza
di chi sta fermo e non può più camminare, ma non ditelo
alla volpe, al picchio, allo scoiattolo o si spaventeranno,
nel mio tronco non faranno tane, non li potrò più accarezzare.
quel giorno non potrete più dire che sarò morta, dite piuttosto
che, come l’albero la foglia, avrò cambiato d’abito il mio colore.
(Poesia dedicata al progetto Diventare alberi contenuta nel libro)

- *avendo cura di specificare il titolo Alambic e tipo di spedizione (aggiungere al costo del libro di 15 euro 1,28 per piego libri oppure 5,00 euro per piego raccomandato) e il proprio indirizzo completo.