¿Qué es poesía?
Sul silenzio
Si può entrare in contatto con le persone anche senza parlare.[…] c’è un modo di entrare in contatto tra esseri umani più percettivo e affidabile della parola, fatto di sguardi, silenzi, gesti e messaggi ancora più sottili; è il modo in cui un essere umano nel suo intimo risponde al richiamo di un altro, quella silenziosa complicità che nel momento del pericolo dà alla muta domanda una risposta più inequivocabile di qualsiasi confessione o argomentazione, e il cui senso è semplicemente questo: io sono dalla tua parte, anch’io la penso così, condivido la tua preoccupazione, noi due siamo d’accordo… (Sándor Márai)
E c’è anche un silenzio più grande di quello della sola bocca, è il silenzio interiore che accade quando ci rivolgiamo e ci mettiamo in ascolto di noi stessi. Poi c’è il silenzio e basta. Ogni volta che si interrompe il dialogo interno, si entra nel silenzio interiore dove il mondo così come lo conosciamo collassa e affiorano aspetti di noi del tutto straordinari, come se fino a quel momento fossero stati sorvegliati a vista dalle nostre parole. Le parole sono sentinelle a guardia di infiniti tesori, lasciamole cadere, disarmiamole, e lasciamo che vedano luce quegli aspetti della nostra natura interiore fino ad allora reclusi al buio. Siamo poeti, ciascuno di noi è poeta, e non lo sappiamo. Anche la poesia infatti è silenzio, non si può fare poesia, non si può leggere una poesia senza fare silenzio nel cuore e nella mente. Voi direte: ma come? Come si può far poesia senza parole? Il silenzio dico è già poesia, perché è come una pagina bianca, e una pagina bianca è una poesia nascosta…
Siamo silenzi
Siamo silenzi
cullati dalla luce
avvolti da un raggio di sole
in attesa
che un fremito di vento
dissolva le nostre paure
ci mescoli i pensieri
impigliandoci alle nuvole
passeggere
per portarci altrove…
(Valentina Meloni)
Il rumore del silenzio
Condividere silenzi…
in fondo non è difficile.
Difficile è stare
ad ascoltare la marea
che si ritrae e poi torna
a travolgere ogni cosa.
Difficile è restare muti
di fronte al dolore del guscio
che ha perso il suo mollusco,
che deve disimparare
la solitudine
e lasciarsi ascoltare…
Perché, lo sai? Il rumore
che fai –quando ti ascolto-
è bellissimo…
come una conchiglia
che ha rubato al mare
i suoi segreti
e poi li rende, eterni,
dentro una musica
che non ha più tempo.
(Valentina Meloni)
Che la mente pensi senza cercare di pensare. non cerchiamo di vedere niente; fermiamo il pensiero concettuale; fermiamo l’attività emotiva; stiamo seduti e basta. Qualunque cosa ci accada, non ne siamo turbati. Stiamo semplicemente seduti. È come qualcosa che accade nel grande cielo. Qualunque tipo di uccello lo attraversi, al cielo non importa.[…] Molte cose accadono mentre state seduti. Potete udire il suono del ruscello. Potete pensare a qualcosa, ma la vostra mente non se ne cura. La vostra grande mente è semplicemente lì seduta. […] Osserviamo le cose. Senza dire ‘buono’ o ‘cattivo’, semplicemente stiamo seduti. Godiamo delle cose senza avere nessun attaccamento particolare nei loro confronti. Le apprezziamo pienamente, tutto qui.
(Rami d’acqua scorrono nell’ombra – Commento zen al Sandokai di Shunryu Suzuki-roshi 1904-1971)
Parole poetiche
di Paolo Fezzi
Nel silenzio, sai, mi sorprendono
parole poetiche in agguato.
Tacquero
per dire di più,
per incidere
precise, scarne.
Vive, vibranti, pronte a troncare
chiacchiere assassine del senso.
Scccc…. Fate silenzio ora è il vostro momento. Rilasciate tutte le parole, tutti i pensieri, tutte le emozioni, immaginate di farle scivolare dentro a un ruscello di montagna d’acqua fresca e chiara. Ecco, adesso, anche voi siete limpidi, siete poesia, come un foglio bianco che va riempendosi di bellezza…
Il titolo di questo “mini seminario” di poesia prende vita da una poesia di Gustavo Adolfo Bécquer
¿Qué es poesía?, dices mientras clavas
en mi pupila tu pupila azul.
¡Que es poesía!, Y tú me lo preguntas?
Poesía… eres tú.
“Che cos’è la poesia?”, dici mentre fissi
la mia pupilla con la tua pupilla blu.
“Che cos’è la poesia? E tu me lo domandi?
Poesia… sei tu!”
Foto di Giulietta Masina sul set del film “La strada” 1954
( John Ashbery, da “Paradoxes and Oxymorons” )
Bellissimo articolo…complimenti! 🙂 Buona serata e un saluto! Antonio
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Grazie Antonio per aver letto e apprezzato buona giornata 🙂
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