Senza di te, con te

Face

fotografia Dara Scully

 

Cence di te, cun te
un pas indavûr, un pas indenant
slungjant la man
cu la fuarce dal ramaç tal penç dal cîl
cul viaç dai vôi tal mont
a planc a planc si cjatarìn ‘ne gnot,
cjalant di nô ce ch’a nol reste,
intun trimul lusî di lune, di fûr, tal cûr
dentri la lûs.

Senza di te, con te
un passo indietro, un passo avanti,
allungando la mano
con la forza del ramo dove si raddensa il cielo
con il viaggio degli occhi nel mondo
a poco a poco ci troveremo una notte,
guardando di noi ciò che non resta,
dentro un vago splendore di luna, là fuori, nel cuore
dentro la luce.

Pierluigi Cappello
(8 agosto 1967 – 1 ottobre 2017)


cuore mio eccoci infine alla resa
senza neppure averti mai incontrato
eccoti nell’erba verde del nostro
verdissimo prato sceso alla riva.

dimmi con sguardo che accoglie
con voce rotta da un fremito d’aria
dove siamo stati per tutto il tempo
e come è mai potuto accadere

che abbiamo smarrito la direzione
perso la rotta, spiegata la mappa
fiutando sempre ogni minimo vento
le braccia distese in guisa di ali

fremo nell’onda di steli scomposti
orizzontale al suolo ecco, ti chiamo
la mano allungata ora avanzando
ora arretrando mi faccio piccina

forse nel verde una foglia bambina
precipitata alla terra nell’imo
qui come luce mi scaldi la mano
ho il tuo nome nel palmo, nel palmo

piangendo lo cullo piano, mi senti?

(inedito)

n a n i t a

 

 

 

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