Musica per le foreste- Tiziano Fratus

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TIZIANO FRATUS

MUSICA PER LE FORESTE
Poesie in forma di seme

****

Quarto seme
Il seme del pastore

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Sedevi a lato strada, le capre di vario colore sparse
come semi lungo la strada, ci siamo dovuti fermare,
studiando le corna una ad una per non investirle.
Ci hai guardato dietro i tuoi occhi di scorzadura,
due lune nere piantate lì da prima della crisi,
prima di Karamanlis e dei gemelli-dittatori,
prima di Minosse, di Giasone e Achille.
Che fossimo in un’autovettura
a quattro ruote
o in un calesse trainato da un cavallo bianco
era lo stesso fastidio. Mi piacerebbe sedermi
lì e chiederti quali sono i tuoi sogni, i sogni credo
di un ragazzo che è pastore, di un’anima grande
come una capocchia di mondo

****

Settimo seme
I tuoi semi sparsi

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Ho raccolto coi denti
i tuoi semi sparsi sul e dentro
il ventre, li ho contati uno ad uno,
posandoli in fila indiana. La tua terra è dissepolta,
il tuo campo spaccato come da sole rovente, affondato da una ragnatela
di ombre. Sono il ragno del tuo tempo, ti aspetto in silenzio,
in un angolo, la mia chiesa percepisce
anche il più flebile dei venti

***

Ventiquattresimo seme
Ogni seme ha dentro un viaggio

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I semi sono viaggi che hanno la meta
pronta in partenza: ti puoi mettere
comodo, è come andare a scuola
con teletrasporto

***

Trentacinquesimo seme
Semi dei ricordi di bambino

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Semi
a sbuffo che il vento
solleva e trascina lontano, oltre i tetti delle fattorie.
Certe mattine all’alba sembra che nevichi col sole.
Campi rigati fino al confine sul fiume.
Torri d’acquedotto e sotto occhi
a mosaico e mani a ragnatela.
Porte scheggiate e culle in legno che dondolano.
La musica delle betulle che frusciano e oscillano.
I gatti giocano all’invisibilità

****

Quarantesimo seme
Il seme d’un pensiero notturno

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Il
respiro
della montagna
cala sopra la casa,
le tende scosse in dentro:
nuda davanti allo specchio, i
capelli dipinti sulle spalle, gambe dritte,
si massaggia i seni lentamente, prima a occhi
spalancati, poi li socchiude. Aveva visto
un seno così largo soltanto indosso
a sua madre, che di figli ne aveva
sfornati sette, non due.
La rivede ora
sul petto,
due
misure
superiori alla
ragazza che è stata.
Il sudore solca il ventre, si
piace di più da quando s’è fatta
donna. A quest’ora della notte ama
il gusto del latte tiepido. Sorride pensando
a cosa avrebbe pensato il marito,
vedendola fare quel che lui
segretamente sognava
di fare

*****

Quarantunesimo seme
Seme del tenersi per mano

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Vorrei
io tenerti
soltanto per mano,
senza dire nulla, io
& te, noi due ora, in un
eterno presente storico senza
bisogno di scorte di cibo,
collezioni di stampe rare
o di stanze d’ossigeno.
Il nutrimento sta nei nostri
occhi ti avrei detto, io,
tenendo la tua mano
nella mia. Ti avrei
sorriso, soltanto
sorriso, io
a te

****

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