Cara Nicoletta la lettura di “Grembo” è, e sarà, per me fonte di grande ispirazione nel sentire comune di una crescita senza tempo, attraverso le molteplici maternità di donne-grembo, che, come te, ho avuto la fortuna di incontrare e da cui ho molto appreso. Grazie di cuore
“Il grembo è prima di tutto quello materno, in cui si ha la primissima definizione corporea. Ma il principio della corporeità è solo l’inizio della nascita, perché poi nell’arco della propria vita è necessario partorirsi più volte. E perché si avveri la nascita, ci si deve staccare, il distacco che deve avvenire, com’è naturale che sia, dalla Madre di tutte le cose (Mater Matuta) in primis “Non mi sarei staccata da te /se non avessi sentito il primo morso dell’aria sulla pelle” e poi dalla propria madre naturale, “Lasciami madre/nel desiderio perfetto dell’incompiuto” per cercare nella differenziazione quella definizione dell’essere che può attuarsi solo nell’affermazione di ciò che non si è. E dopo il “non sono”, la figlia non più “solo figlia”, esercita l’accadere “Accado insieme al tempo/che mi percuote/ mi morde/diventa mio” e poi la storia che è già divenire nel fiorire dell’ “io sono”: “Fiorirà il…
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