Immaginavo così i miei viaggi, a bordo di una 500 modificata, ovviamente rosa e con roulotte al seguito. Viaggiare e fermarsi poche ore dove il paesaggio chiama, dove la ragione vuole. Ma viaggiare a cosa serve? Possiamo continuare a vedere città e paesaggi senza mai ricondurli al nostro cuore? A cosa ci serve viaggiare? Quale ragione ci muove? Ho visto pochi luoghi io e chissà poi se li ho davvero guardati …e cosa mi ricordo di questi viaggi? Grazie ad alcuni paesaggi è nata una poesia, di altri ricordo poco solo grazie alle fotografie. A viaggiare interiormente invece ho iniziato tardi, molto tardi e ho scoperto universi interi… Da quando viaggio dentro di me è cambiato pure il paesaggio e a volte un piccolo spostamento per me, diventa un viaggio inaspettato e ricco di sorprese…
“Volgi il tuo occhio all’interno, e scoprirai migliaia di regioni, nel tuo cuore, vergini ancora.
Viaggiale tutte, e fatti esperto di cosmografia interiore„
Henry David Thoreau
“Perché ti stupisci se viaggiare non ti serve? Porti in giro te stesso.
Ti perseguitano i medesimi motivi che ti hanno fatto fuggire.„

Sul tema del viaggio la rivista di letteratura Euterpe ha impostato il numero di marzo, la potete leggere insieme a due mie poesie sul tema “Viaggi reali e viaggi fantastici” … qui
Le due poesie che trovate nella rivista sono:
“Au Marchè aux Puces de Montreuil”
Un viaggio reale e allo stesso tempo metaforico perché mai del tutto attuato. Questa lirica narra dell’incompiuto, delle possibilità perse, di un appuntamento che, partendo da un viaggio, anelava a qualcosa di più grande e, invece, si trasforma in un addio accompagnato dal paesaggio e da immagini che diventano nostalgia.
Inedita. La poesia è nata in francese, Parigi, la città dell’incontro e del viaggio immaginario, il mercato delle Pulci di Montreuil il luogo dell’appuntamento amoroso mai vissuto.
“La via delle Crete”
Un viaggio tra il reale e il fantastico. Il paesaggio della via delle Crete tra Siena e Saturnia è stato lo spunto anche per un viaggio interiore e per esplorare l’inquietudine personale che si fonde al paesaggio. Edita nel volume “Senza trucchi nè ritocchi” della Cassandra Edizioni.
(Valentina Meloni)