a me non restava niente:
un libro un anello un bracciale
un lenzuolo profumato di te
non una lettera un capello
una dedica neppure un perché.
forse una musica non scritta
per la mia memoria sfilacciata
la danza delle tue dita sui tasti
bianchissimi della mia vita.
a me restava la pioggia
come un sortilegio lontano
e la mia mano nella tua mano
che non si arrende all’evidenza
e piano ancora stringe il pugno
come ci fosse un calore
qualcosa che nasce e respira
ma se si apre, guarda, è una piuma
un piccolo passero che muore
L’ha ribloggato su Non di questo mondo.
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Franco ho scoperto il tuo sito! Grazie ^_^ un bacio
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😊 ciao! Grazie a te. Bacio
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É stupenda
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Grazie Antonella!
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rubo
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ciao Flavio mi è rimasta giusto la pioggia… ruba pure!
notte
V.
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