Piante ribelli

 

Remedios Varo, Unsubmissive Plant//Planta Insumisa, 1961

Remedios Varo, Unsubmissive Plant//Planta Insumisa, 1961

Credo di avere imparato ad amare e conoscere le piante dai poeti, loro mi hanno spinto a guardare davvero, a cogliere l’intima connessione con me e con il tutto, poi ho desiderato entrare nel particolare delle cose e imparare. Più tardi ho scoperto che esiste una scissione profonda tra lo scienziato e il poeta, il naturalista e lo scrittore; eppure entrambi ambiscono a creare nuovi linguaggi, a conoscere l’inafferrabile segreto di ogni essere. Ciò che li divide è anche ciò che li unisce, l’uno vive nel particolare, l’altro abbraccia l’insieme della forma, l’uno nomina e definisce, l’altro ascolta e traduce il linguaggio proprio delle cose, l’uno vive della carta e della parola, l’altro paradossalmente si nutre di terra e la lavora. Entrambi, però, fanno scoperte meravigliose e desiderano donarle al mondo: perché l’uomo sappia chiamare gli esseri con il proprio nome e riconoscerne e comprenderne l’infinita bellezza.

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600full-remedios-varoMaría de los Remedios Alicia Rodriga Varo y Uranga (Anglès, 16 dicembre 1908 – Città del Messico, 8 ottobre 1963) , più conosciuta come Remedios Varo, fu una pittrice surrealista ispano-messicana, attiva soprattutto in Messico in collaborazione con Leonora Carrington. La loro amicizia, già iniziata in Francia negli anni ’30, si approfondisce straordinariamente negli anni del loro comune soggiorno messicano.  A partire dal ’42 inizia infatti fra le due un sodalizio artistico che le porterà ad esplorare così in profondità la loro vita creativa al punto da creare un linguaggio pittorico comune. La loro affinità non si traduce, se non occasionalmente, in un lavoro comune, ma nella condivisione di una comune sensibilità e nello scambio di idee, storie e sogni, che le porta a condividere anche una vita creativa ispirata esclusivamente da un processo comune di scoperta del sé.Con la maturità e la lontananza il loro lavoro tenderà a divergere: sempre più complesso ed enigmatico quello della Carrington, più concreto quello della Varo. Nella storia dell’arte i loro nomi restano associati per aver fatto nascere, dalla forza della loro relazione creativa, uno stile pittorico unico e riconoscibile. (fonte)

Di loro ha scritto lo scrittore poeta messicano Octavio Paz: «Vi sono in Messico due streghe stregate: non hanno mai ascoltato voci d’elogio o di biasimo, di scuole o di partiti e molte volte hanno riso del padrone senza faccia. Indifferenti alla morale sociale, all’estetica e al prezzo, Leonora Carrington e Remedios Varo attraversano la nostra città con un’aria di indicibile e ineffabile leggerezza. Dove andranno? Dove le chiama l’immaginazione e la passione… ».

Nell’opera di Varo si staglia una mitologia personale abitata da figure eteree, slanciate, che spesso si muovono sopra stra-ordinari e complicatissimi marchingegni. Ritornano spesso lmmagini come quelle della luna ingabbiata, del gatto e della donna-gatto. La maggioranza delle sue opere presenta figure femminili, evidentemente doppi dell’artista. Quello della Varo, è un tentativo di rappresentare il contatto tra mondo umano ed eterico (Armonia) e l’energia universale che circonda e produce infinitamente le cose del mondo (Creazione dei raggi astrali). Nei suoi dipinti aleggiano strane figure che passano attraverso le porte, altre che tessono fili che calano dalla luna – come a simboleggiare il contatto tra macrocosmo e microcosmo −; vi sono case animalizzate, entità fluttuanti, ombre e apparizioni (come in Tailleur des dames).Varo credeva fermamente nell’unione armonica tra mondo astrale e umano; in particolare, è proprio dall’alchimia che la pittrice ricava la credenza nelle possibilità di trasformazione − della natura come della psiche umana − da una realtà all’altra e, quindi, delle sottili corrispondenze che creano un tutt’uno armonico dell’intero cosmo. (fonte)

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